Descrizione
Programmaticamente costruita con i requisiti non di una semplice raccolta ma di un libro-poema coeso, leggibile grosso modo come se fosse un romanzo, In Primavera ha nell’ampiezza e solidità dell’architettura d’insieme uno dei tratti più vistosi e caratterizzanti. In ciascuna sezione del libro la sequenza delle liriche delinea un continuum discorsivo coerente, offrendosi come l’attualizzazione progressiva e dilazionata di un atto enunciativo unitario (sebbene con alcuni slittamenti di voce che ancora rimandano a certi procedimenti di matrice ballatistica). Ma poi anche le tre sezioni, nella loro successione, si configurano come episodi interdipendenti del medesimo ciclo narrativo. Leggendo In Primavera dal primo all’ultimo verso, insomma, il lettore assiste al dipanarsi di una vicenda organica, dotata di sviluppo e continuità sul piano della storia individuale del protagonista lirico oltre che di un limpido valore di esemplarità sul piano sociale e ideologico. Sia pure attraverso la formula modale del diario lirico, ad essere mutuato è lo schema classico del romanzo di formazione: nel corso del suo lungo monologo l’io poetante porta in scena un esemplare percorso di educazione sentimentale in tre stazioni, che dai primi scanzonati amori giovanili lo conduce a esperienze erotiche via via più mature e sofferte, perché insidiate dalla consapevolezza dell’inesorabile risvolto sociale di ogni azione individuale.
Dalla Prefazione di Stefano Ghidinelli